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Leggere è condividere

Secondo appuntamento con "Il tè delle tre": cresce il numero degli "avventori" alle conversazioni letterarie nei locali della Giovanni Falcone

Utente RGIC825001-aut

da Rgic825001-aut

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«𝒜𝓁𝒾𝒸𝑒 𝒸𝑜𝓂𝒾𝓃𝒸𝒾𝒶𝓋𝒶 𝒶 𝓃𝑜𝓃 𝓅𝑜𝓉𝑒𝓇𝓃𝑒 𝓅𝒾ù 𝒹𝒾 𝓈𝓉𝒶𝓇𝑒 𝓈𝑒𝒹𝓊𝓉𝒶 𝓈𝓊𝓁𝓁𝒶 𝓈𝓅𝑜𝓃𝒹𝒶 𝒶𝒸𝒸𝒶𝓃𝓉𝑜 𝒶𝓁𝓁𝒶 𝓈𝑜𝓇𝑒𝓁𝓁𝒶, 𝓈𝑒𝓃𝓏𝒶 𝒻𝒶𝓇 𝓃𝒾𝑒𝓃𝓉𝑒; 𝓊𝓃𝒶 𝓋𝑜𝓁𝓉𝒶 𝑜 𝒹𝓊𝑒 𝒶𝓋𝑒𝓋𝒶 𝓅𝓇𝑜𝓋𝒶𝓉𝑜 𝒶 𝓈𝒷𝒾𝓇𝒸𝒾𝒶𝓇𝑒 𝒾𝓁 𝓁𝒾𝒷𝓇𝑜 𝒸𝒽𝑒 𝓁𝒶 𝓈𝑜𝓇𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓁𝑒𝑔𝑔𝑒𝓋𝒶, 𝓂𝒶 𝓃𝑜𝓃 𝒸’𝑒𝓇𝒶𝓃𝑜 𝓃é 𝒻𝒾𝑔𝓊𝓇𝑒 𝓃é 𝒹𝒾𝒶𝓁𝑜𝑔𝒽𝒾, “𝑒 𝒶 𝒸𝒽𝑒 𝓈𝑒𝓇𝓋𝑒 𝓊𝓃 𝓁𝒾𝒷𝓇𝑜” 𝒶𝓋𝑒𝓋𝒶 𝓅𝑒𝓃𝓈𝒶𝓉𝑜 𝒜𝓁𝒾𝒸𝑒 “𝓈𝑒𝓃𝓏𝒶 𝒻𝒾𝑔𝓊𝓇𝑒 𝑒 𝓈𝑒𝓃𝓏𝒶 𝒹𝒾𝒶𝓁𝑜𝑔𝒽𝒾?” 𝑅𝒶𝑔𝒾𝑜𝓃 𝓅𝑒𝓇 𝒸𝓊𝒾 𝓈𝓉𝒶𝓋𝒶 𝒸𝑒𝓇𝒸𝒶𝓃𝒹𝑜 𝒹𝒾 𝒹𝑒𝒸𝒾𝒹𝑒𝓇𝑒 𝒻𝓇𝒶 𝓈é […] 𝓈𝑒 𝒾𝓁 𝓅𝒾𝒶𝒸𝑒𝓇𝑒 𝒹𝒾 𝒸𝑜𝓃𝒻𝑒𝓏𝒾𝑜𝓃𝒶𝓇𝑒 𝓊𝓃𝒶 𝒸𝑜𝓁𝓁𝒶𝓃𝒶 𝒹𝒾 𝓂𝒶𝓇𝑔𝒽𝑒𝓇𝒾𝓉𝑒 𝓈𝒶𝓇𝑒𝒷𝒷𝑒 𝓋𝒶𝓁𝓈𝑜 𝓁𝒶 𝓅𝑒𝓃𝒶 𝒹𝒾 𝒶𝓁𝓏𝒶𝓇𝓈𝒾 𝑒 𝒸𝑜𝑔𝓁𝒾𝑒𝓇𝑒 𝒾 𝒻𝒾𝑜𝓇𝒾, 𝓆𝓊𝒶𝓃𝒹’𝑒𝒸𝒸𝑜 𝒸𝒽𝑒 𝒹’𝓊𝓃 𝓉𝓇𝒶𝓉𝓉𝑜 𝓁𝑒 𝓅𝒶𝓈𝓈ò 𝒶𝒸𝒸𝒶𝓃𝓉𝑜 𝒹𝒾 𝒸𝑜𝓇𝓈𝒶 𝓊𝓃 𝒸𝑜𝓃𝒾𝑔𝓁𝒾𝑜 𝒷𝒾𝒶𝓃𝒸𝑜 𝒹𝒶𝑔𝓁𝒾 𝑜𝒸𝒸𝒽𝒾 𝓇𝑜𝓈𝒶.»
(𝒹𝒶 𝐿. 𝒞𝒶𝓇𝓇𝑜𝓁 “𝒜𝓁𝒾𝒸𝑒 𝓃𝑒 𝓅𝒶𝑒𝓈𝑒 𝒹𝑒𝓁𝓁𝑒 𝓂𝑒𝓇𝒶𝓋𝒾𝑔𝓁𝒾𝑒”)

Quante volte, da genitori o insegnanti, ci sarà capitato di incontrare un’Alice lungo la nostra strada e di chiederci quale strategia adottare per non “perdere” il contatto, per mantenere viva la sua attenzione. In un bellissimo saggio dal titolo “Leggimi forte”, incentrato sulla tecnica della lettura ad alta voce, gli esperti Rita
Valentino Merletti e Bruno Tognolini riflettono sugli aspetti che possono interferire, positivamente o negativamente, nella lettura. Da questo interessante contributo, che consiglio vivamente, prendo in prestito due parole – posizione e passione – perché si addicono perfettamente allo spirito degli incontri de “Il tè delle
tre”.
Come Calvino, che in una famosa pagina di “Se una notte d’inverno un viaggiatore” legittima il diritto a leggere o ad ascoltare assumendo la posizione che più aggrada, anche a scuola è opportuno agevolare la creazione di setting di lettura più liberi, preferibilmente seduti in cerchio per creare un’immagine ideale di condivisione, di vicinanza che il leggere e il raccontare hanno in sé.
Scriveva Roald Dahl: “Se riesci a far innamorare i bambini di un libro o di due o tre, cominceranno a pensare che leggere è un divertimento. Così, forse, da grandi diventeranno lettori. E leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandi e importanti della nostra vita”. Contro tutte le forme di disturbo che la nostra società digitale “agisce” nei confronti dei più giovani, l’unico antidoto è condividere la passione per la lettura con i bambini e i ragazzi, trasmettendo loro il nostro entusiasmo.
Se leggere è dunque condividere titoli e passioni, regaliamo ai lettori due consigli di lettura, grazie al contributo di due genitori partecipanti alle conversazioni letterarie de “Il tè delle tre”.
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Appuntamento al prossimo incontro!

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GIANNINA POLARA
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